6 Maggio 
2013

Amplifier Officine Creative Ansaldo, Milan, Italy                               
 

 

Arrivo con largo anticipo fuori all'ex Ansaldo, mentre è in atto il sound-check e mi accorgo che il volume questa sera sarà molto elevato.

Il locale è troppo grande per l'evento.
Alla fine ci saranno circa 100 persone, giusto per riempire 6/7 ipotetiche file sparse di audience, praticamente ci siamo tutti in un raggio di 5 metri dal palco, con il vantaggio, per me, di potermi muovermi per cercare il punto in cui si sente meglio.
il tecnico del mixer per tutto il concerto e fino all'ultimo brano ripetutamente si incunea in slalom tra il pubblico per percepire i suoni e migliorarli, visto che il mixer, seppur posto ad appena 15 metri dal palco, ha davanti tanto spazio vuoto prima dell'ultimo spettatore.
Sul lato sinistro si avvertono distintamente le vibrazioni dei condotti sospesi in alluminio per l'aria condizionata, che "suonano in accordo con le linee di basso"... :-(
per cui mi sposto preferbilmente sul lato destro del palco.
Ma il volume è decisamente troppo forte, e per tutto il concerto non riuscirò a capire una sola strofa del cantante, tutte le voci sono completamente coperte dalla ritimica del picchiatore, pardon... del batterista, e dalle schitarrate continue dei due chitarristi.
I pezzi finiscono per sembrare tutti simili tra loro, unico punto piacevole è che il suono è comunque compatto e tutta la band ondeggia all'unisono con la sequenza degli accordi.
Il pubblico percepisce questa energia e partecipa con calore e trasporto. Al termine anche il cantante rimarrà piacevolmente sorpreso dal coinvolgimento del pubblico, al punto da definirlo 'the best audience ever', di sempre.
2 ore intere di concerto, dalle 21.50 alle 23.50, oltre non potevano andare, poiché le autorità hanno imposto il silenzio dalla mezzanotte.
Il tour bus era parcheggiato fuori con il permesso del Comune con tanto di imposta Cosap corrisposta di 67 euro e rotti.
Il tour bus era attrezzato col rimorchio per gli strumenti, e per dormire la notte.
La band vestita tutta di nero (anche i tecnici e il merchandising) camicia nera e cravatta nera, col logo dell'octopus della copertina del loro penultimo disco.
Il primo brano sembra prendere una buona strada, riff psichedelico di basso, linea melodica che riecheggia qualcosa dei beatles ORIENTALEGGIANTI con i suoni dei porcupine tree.
Ma per il resto del concerto volume troppo elevato, forse per coprire alcune limitazioni tecniche dei musicisti.
Sullo sfondo la proiezione di alcune immagini spaziali di pianeti, film Flash Gordon, Metropolis, ecc.
Quando si gioca con i suoni distorti, altro è registrare in studio con la distorsione controllata e manipolata su di una traccia alla volta, altro è usare quei distorsori con tutti gli strumenti insieme in un luogo con tanta distorsione ambientale.
Questa è la riprova che non basta suonare bene, ci vuole anche un buon fonico.

Commento del giorno dopo:
Sarà per il taglio delle fastidiose basse frequenze enfatizzate dal locale, ma la registrazione digitale in cuffia restituisce un concerto differente, rendendo giustizia ai suoni e alle linee vocali, insomma è un altro concerto, molto più bello di quello a cui ho assistito ieri.... pazzesco!

1. Mary Rose

2. The Wave

3. Interglacial Spell

4. The Wheel

5. Extra Vehicular

6. Motorhead

7. Interstellar

8. UFOs

9. Fall Of The Empire

10. Old Movies

11. Where The River Goes

12. Neon

13. Close

Encore: 14. The Octopus

15. Airborne

 

 

Band:

Sel Balamir – Guitar and lead vocals Matt Brobin – Drums Steve Durose - Guitar and backing vocals

Alexander "Magnum" Redhead - Bass and backing vocals

 

 

 

 
     Foto scattate da Sasio