7 Maggio 
2013

Motorpsycho Bloom di Mezzago                                 
 

 

I Motorpsycho suonano sempre negli stessi posti, piccoli club.

Per me è la prima volta che li seguo dal vivo.

Il concerto è sold-out. Fin dalle 20.00 restiamo fuori, tutti in fila in attesa dell'apertura delle porte, prevista per le 21.00.
Alle 22.05, dopo un accenno ad un pezzo con l'orchestra, salgono sul palco i 3 Motorpsycho + 1, il Bloom è stracolmo, conto ad occhio almeno 500 persone, senza aria condizionata, non si respira, in breve tempo il locale diventerà una sauna.
Il palco è posto troppo in basso, si sente il suono dei musicisti, che però restano nascosti dal pubblico, intravedo solo a tratti la testa del chitarrista, per il resto, è solo immaginazione.
Le luci sono puntate verso il pubblico, per questo anche le foto sono difficili da scattare, anche a mani alzate.
La prima parte del concerto dura 1h.40, i brani sono cantati quasi tutti dal chitarrista, la sua voce rende meglio sui lunghi pezzi. Progressioni armoniche ipnotiche che catturano e trasportano in un mondo fiabesco di leggende nordiche. Lunghe accelerate progressive, rullate impressionanti del batterista che trasmette un'energia insolita. La band spinge sull'acceleratore con bordate di progressive e space-rock ipnotiche, il pubblico è entusiasta. Più volte muovo le mani per apprezzare il talento di questi 4 norvegesi.
Dopo la breve pausa di 5 minuti, restano gli ultimi 60 minuti con brani più vecchi, dal 1995 in poi, credo. Il volume aumenta, i toni si fanno più hard e meno psichedelici e le parti cantate prevalgono; il pubblico conosce a memoria i le strofe, e le canta in coro, pazzesco. Le strutture sono meno complesse, con minori spunti progressive. La voce del bassista, più presente nella seconda parte del concerto, non è tanto bella. 
Il caldo è tremendo, e tra attesa più spettacolo, restare in piedi per oltre 3 ore è decisamente troppo per me, per cui da metà concerto guardo più volte l'orologio per contare i minuti che mancano alla fine. Dopo l'ultimo brano, lunghissimo, e in un'atmosfera pacata e ipnotica, alle 24.55 il gruppo saluta il pubblico che richiede addirittura un bis. Sarebbe bello, ma in una sala da concerto seduto, non al Bloom. Sono esausto. E scappo via subito senza nemmeno acquistare nulla dal banchetto del merchandising.

 

Altra recensione qui: http://cometarossa.org/2013/05/motorpsycho/

Un chien d’espace

1. Hell, part 1-3

2. August

3. Cornucopia

4. Un chien d'espace

5. Barleycorn (Let It Come/Let It Be)

6. Überwagner or A Billion Bubbles in My Mind

7. Walking On The Water

8. Into the Sun

(Grand Funk Railroad cover)

9. Taifun

 

Encore:

Nathan Daniel's Tune From Hawaii

10. Sinful, Wind-Borne

11. Drug Thing

12. Greener

13. 's Numbness

14. The Nerve Tattoo

15. True Middle

16. STG

17. Manmower

18. Fools Gold

 

Band:
Bent Sæther — lead vocals, bass, guitars, keyboards, drums (since 1989)

Hans Magnus "Snah" Ryan — lead guitars, vocals, keyboards, mandolin, violin, bass (since 1989)

Kenneth Kapstad — drums, keyboards, vocals (since 2007)

Reine Fiske — guitar, mellotron (since 2013)

 

 

 

 
     Foto scattate da Sasio