Seguo
la musica dei Genesis dal 1978, pochi mesi dopo l'uscita di Seconds
out; lo ascoltai la prima volta alla radio e ne registrai alcuni
pezzi: Cinema show e Dance on a volcano, i primi brani dei Genesis
che ho imparato ad amare. All'epoca non avevo molti soldi e ricordo
che ascoltavo spesso quella cassetta. Uscì poi "And then there were
three", e sempre alla radio ascoltai e registrai i brani del 45 giri
"Many too many", "The day the light went out" e "Vancouver". Ma
consideravo quel disco troppo semplice, rispetto a Seconds out e
così, seguendo le indicazioni di Ciao 2001 e lo special di "Posterstory"
uscito a fine 1978 con delle bellissime foto e la storia del gruppo,
comprai il mio primo LP dei Genesis: "Nursery crime", seguito poco
dopo da "Selling England by the Pound". Ricordo che ascoltavo sempre
"Musical box", "Fountain of Salmacis", "Seven stone" e "Harold the
Barrell", "Firth of fifth" e "Cinema show". Uscì Duke, che mia
cugina comprò ma io snobbai; cos'era "Turn it on again" a confronto
con gli altri pezzi citati? Prima dei Genesis ero appassionato di
Carlos Santana (Abraxas, Caravanserai e Welcome erano i miei LP
preferiti). Con "Love devotion & surrender" mi avvicinai a John
McLaughlin e al jazz-rock: Birds of fire della Mahavisnu orchestra,
Return to forever di Chick Corea, Elegant gipsy di Al di Meola e
8:30 dei Weather Report furono i dischi che acquistai nei mesi
successivi. Attraverso il disco di Woodstock scoprii i CSN&Y e di
Neil Young in particolare cercai poi di imitare lo stile nella
stesura dei testi, quando mi dilettavo a scrivere poesie, come tutti
gli adolescenti. Se ho imparato molti termini inglesi lo devo ad un
libretto che conteneva tutti i testi di Neil Young con traduzione a
fronte!
Sempre grazie ad
una radio libera andai fuori di testa per i Pink Floyd, su cui venne
trasmesso uno special a puntate agli inizi del 1979, e che
rigorosamente registrai. Ricordo che finii per imparare a memoria
tutti i commenti dello speaker (all'epoca non si chiamava Dee Jay).
Secondo lo stesso copione vissuto con i Genesis, anche con i Pink
Floyd snobbai l'album appena uscito "The wall" (comprato da mia
cugina), preferendo acquistare invece "Ummagumma", "Atom Heart
mother" e "Meddle".
Nel 1982 mio padre
mi regalò la prima chitarra e me ne innamorai subito, cercando di
rubare le tecniche dei miei amici della scuola, che però solo
sapevano di cantautori italiani e partenopei, uno scenario troppo
ristretto per me! Seguii il corso di Franco Cerri e Mario Gangi, e
grazie a loro scoprii che esistevano tanti stili diversi e che con
la chitarra si poteva viaggiare molto con la fantasia... |