E' stata una
bellissima serata in piazza del Popolo, concerto meraviglioso, ed
ero seduto in terza fila settore B, 5 metri di fronte a Pat Metheny! Il concerto è
iniziato con Pat solo alla chitarra con un breve accenno di This is
not America fusa all'intro di The way up, con l'ingresso in scena di
tutti gli altri musicisti. 70 Minuti tutti d'un fiato, l'intero
album eseguito con energia e passione da tutta la band... peccato
solo la piccola sbavatura alle prime note del tema di the way up una
volta imbracciata la chitarra elettrica, a me è sembrato che
l'effetto non fosse inserito, e Pat si è precipitato sul pedale per
attivarlo, col risultato di mancare le prime note. E' stato poi
grandioso vedere dal vivo che lavoro di incastri con differenti chitarre
ci siano sull'ultimo album, per tutti i 70 minuti, ne avrà cambiate
almeno 7 o 8, incluso quelle fisse, con un gran lavoro di Carolyne nel far
trovare collegata sul palco la chitarra giusta al momento giusto.
Tutta la band ha funzionato a meraviglia, ognuno aveva i suoi spazi ben assegnati,
per ogni piccola
sfumatura, anche su più strumenti, diverse percussioni, oltre quelle
suonate dal superlativo Antonio Sanchez, che ad un certo punto ha anche tirato fuori delle note da
un basso elettrico, spuntato all'improvviso tra i suoi tamburi...
Antonio è dotato di un buon tocco e in alcuni
delicatissimi passaggi tra rullanti, piatti e timpani, mi
ha fatto venire la pelle d'oca.
Dopo l'intera esecuzione di "The way up" c'è stata una standing ovation di oltre 2
minuti, seguiti dai ringraziamenti di Pat Metheny. Nei restanti
115 minuti sono stati eseguiti i classici del PM group, lasciando
ovviamente spazio ad ognuno per i propri soli.
Steve Rodby è stato superbo, quando muoveva le mani sembrava
svolgere il ruolo di direttore
d'orchestra... Il bis è stato uno solo, Song for Bilbao. Per
fortuna sono riuscito anche ad assistere al soundcheck che è durato
un'ora (il bello dei concerti in piazza, e per fortuna che con la
scusa di essere al Caffè Lorenz, sono riuscito a non essere cacciato
via dall'organizzazione). Subito dopo il soundcheck mi è capitato un
fatto assurdo... mi ritrovo Pat Metheny a due passi da me: riesco con pazienza ad
attendere che finisse di parlare con dei suoi amici del posto, e poi gli
chiedo di posare per una foto col mio amico Enzo... ci siamo messi
in posa, lui in mezzo a noi due, entrambi l'abbiamo abbracciato... Ebbene,
il nostro amico Peppe, piazzato di fronte a noi con la macchina
fotografica pronta, si è imbranato
e non ha scattato la foto che aveva inquadrato... immaginate la
rabbia!!! E così non sono riuscito a ripetere la foto con Pat
Metheny che mi era riuscita invece l'anno precedente a Caserta. |