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15/09/2004

 
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Simon & Garfunkel
Roma, 31 luglio
Il concerto del duo al Colosseo davanti a 500 mila persone "Non ci siamo incontrati per 15 anni, ora siamo qui"
tutte le foto sono tratte dal sito di repubblica

   

Il punto di vista di uno spettatore (io): ...essere presenti all'evento e non vedere assolutamente nulla, oltre che teste, capelli e un vero semaforo giusto al centro di Via dei Fori Imperiali.
La posizione del palco era infelice, e poi riempire Via dei Fori Imperiali con tante persone mi fa pensare: ma cosa avranno visto quelli che erano ancor più lontani di me?

...però l'impianto audio era perfetto! Il suono era davvero di qualità.

- articolo tratto da Repubblica:
Quando all'ombra del Colosseo sono risuonate le note di "Old friends" la festa tanto attesa è iniziata. Sono venuti in 500 mila ad ascoltare Simon & Garfunkel, che sono saliti sul palco intorno alle 21,30. Camicia nera e cravatta blu elettrico per Garfunkel, maniche corte e short per Simon. "Non ci siamo incontrati per 15 anni", ha detto in italiano Garfunkel per poi proseguire in inglese "questo è il cinquantesimo anniversario della nostra collaborazione". Una collaborazione che ha dato alcune delle canzoni più belle della musica americana e che compongono la scaletta del grande concerto di stasera.

Simon & Garfunkel sono riusciti a mantenere un'atmosfera di grande emozione nonostante abbiano rispettato nei minimi dettagli la scaletta dei concerti suonati in tutta la tournée. Nessuna concessione all'imprevedibilità, discorsi ridotti all'essenziale. Due ore di concerto che consegnano all'iconografia del rock il Colosseo, scelto da Simon & Garfunkel, così come aveva fatto l'anno scorso Paul McCartney per chiudere la tournée mondiale.

Dopo "Old Friends", il brano d'apertura ancora frenato dall'emozione, "America", folgorante ritratto in tre minuti del grande sogno, "Sound of silence", "Mrs Robinson", con il suo carico di ricordi del "Laureato", "Slip slidin'away", "El condor pasa", "Keep the customer satisfied", "American tune", "Cecilia", "The boxer".

Art Garfunkel ha cantato da solo "Bridge over trouble water", una canzone interpretata da tante voci a cominciare da quella di Aretha Franklin. Garfunkel l'ha trasformata in un pezzo di bravura e il gesto quasi di sollievo con cui ha rimarcato il finale ha fatto pensare al trepidare di un esordiente.

Il tema dell'amicizia è stato il filo conduttore dell'intero concerto che con il passare del tempo è diventato sempre più una enorme festa collettiva.

Con un gesto carico di riconoscenza Simon & Garfunkel hanno portato in tournee anche gli Everly Brothers, il duo cui si sono ispirati ai tempi in cui si facevano chiamare "Tom & Jerry".

Ad ascoltare il concerto molti vip fra i quali Marco Tronchetti Provera e la moglie Afef, Serena Dandini, Bobo Craxi, Giovanna Melandri e la cantante Giorgia. C'erano anche Ivan Bianco e Giorgio De Angelis, i due vigili urbani che stamattina hanno contribuito alla cattura di Luciano Liboni. Ad invitarli era stato, nel pomeriggio, lo stesso sindaco di Roma Walter Veltroni.


(dal Messaggero)
di LAURA BOGLIOLO

Ci impiegheranno ore per tornare a casa. Poco dopo la fine del concerto via dei Fori Imperiali continua ad essere un fiume di gente che ancora deve riprendersi dall'emozione di un concerto unico, atteso da anni. Luci spente sul palco si cerca ancora con lo sguardo qualche ombra di Simon e Art. Ma dei due menestrelli di New York non c'è più traccia. Non resta che raccogliere sacchi, cartoni, ombrelli e bottiglie compagne della lunga attesa. Gli zaini erano diventati cuscini e i giornali si sono trasformati in letti da stendere su pochi centimetri di strada. Durante il concerto, e anche dopo, si faceva fatica a camminare sulla platea di via dei Fori Imperiali dove centinaia di migliaia di persone, oltre cinquecentomila, hanno aspettato che la notte diventasse giorno per far esplodere la musica di Simon & Garfunkel. Rannicchiati a terra, protetti da teli improvvisati, a piedi nudi, i professionisti dei mega-concerti sono rimasti per molte ore incastrati nello spazio a forma di rettangolo recintato da transenne. E dalle autobotti parte la pioggia per rinfrescare il pubblico. Via dei Fori imperiali è stata divisa in settori. Nel primo, proprio sotto il palco, più di duemila persone erano 'intrappolate': per andare al bagno hanno dovuto fare una fila di più di un'ora. Lo stress da attesa è stato spezzato all'improvviso da un applauso quando sul maxi schermo accanto al palco è apparso un Sms che recitava così «Dateci un bagno... è urgente». Un po' di tensione a piazza del Tempio della pace dove decine di persone, dopo aver usufruito dei bagni, sarebbero volute tornare alle loro postazioni. Ma non c'è stato niente da fare. Gli uomini dell'organizzazione impedivano il passaggio perché dovevano difendere la via di fuga, uno spazio di qualche metro sulla sinistra del palco. Risultato: la gente, stanca di aspettare, scavalca le transenne e corre verso i bagni. C'è stato il problema della fuga, ma anche quello dell'accesso. Non c'erano carabinieri o poliziotti a vigilare sull'afflusso quando hanno spostato le transenne e consentito l'entrata da via dei Fori Imperiali. «Non c'erano controlli di nessun tipo all'entrata - raccontano Ivano e Gianluigi Dones, di Milano - non abbiamo visto le forze dell'ordine». A controllare solo gli uomini dell'organizzazione. Nessuna perquisizione quindi. All'interno dei settori restano tra i resti del concerto, anche bottiglie di vetro. Qualche sgomitata all'entrata, un centinaio di interventi della Croce Rossa, una ragazza ferita ad una gamba da una transenna, e un'altra colpita alla testa da una bottiglia volante prima dell'inizio del concerto e molto nervosismo durante il deflusso, alla fine del concerto, quando gli operatori della Croce Rossa chiedono aiuto ai poliziotti perché delle persone avevano divelto la loro postazione. Non è facile restare fermi per ore aspettando di raggiungere piazza Venezia, dopo aver passato la giornata sotto il sole. In molti chiedevano smarriti se la metro funzionasse. Altri, i più ottimisti, erano a caccia di un taxi. Ma le risposte dei vigili erano chiare. «Qui non siamo in America -ha affermato un vigile nei pressi del Colle Oppio - dove schiocchi le dita e arrivano i taxi». Traffico in tilt lungo le vie del Centro assediato dal popolo notturno a caccia di panini e bibite. Sono stati più fortunati gli spettatori che hanno deciso di assistere al concerto dando le spalle al palco. A cavalcioni sui muretti vicino al Colle Oppio, hanno ancora il sorriso in bocca anche se qualcuno si lamenta perché si aspettava che il concerto durasse oltre le due ore. Il popolo di Simon & Garfunkel è stanco e assetato. Ma ha ancora la forza di cantanticchiare Mrs Robinson. Quando si dice, la musica aiuta a vivere.