The Borderline è un locale sotterraneo, in pratica una birreria di
piccola/media grandezza, situato nel quartiere di Soho, dove si esibiscono
numerose band di solito di ispirazione country-rock, con le dovute
eccezioni, visto che un paio di settimane prima del mio arrivo a Londra,
ci avevano suonato i Flower Kings!!! Ovviamente come in tutti i locali di
Londra si fuma, e anche molto.
Il nome di Tom Russell non è di grande richiamo, ma il locale si riempie
completamente prima dell'inizio dei concerti, più o meno 400/500 persone.
Mi ha stupito la precisione degli organizzatori. Innanzitutto gli
spettacoli in Inghilterra iniziano con notevole anticipo rispetto
all'Italia, tipo intorno alle 19.00/19.30, e terminano entro le 23.00
Sul cartellone fuori all'ingresso c'era in bella evidenza la scaletta
della serata:
- 19.00 Jen Gloeckner
- 19.45 Andrew Hardin
- 20.45 Tom Russell band
Ebbene, alle 18.30, mentre
eravamo già una ventina di persone ad attendere l'apertura del locale,
spunta fuori uno dell'organizzazione a sostituire il cartellone, indicando
uno slittamento di tutti gli orari di 20 minuti! Questo significa aver
rispetto per il pubblico, altro che concerti in Italia! |
Tom Russell al Borderline
16 Manette Street, W1D 4JB |
25 April 2005 |
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L'intero show di Tom Russell è un sapiente alternarsi di canzoni in stile
country/cajun e di battute umoristiche col pubblico, al punto che mi fa
pensare che questo song-writer, che per i testi si ispira a Charles
Bukowsky, sia un perfetto attore/intrattenitore, cambia intonazione per
fare da solo domande e risposte fra vari personaggi, ogni frase provoca
una reazione di ilarità in tutto il pubblico.
Dopo un intro strumentale in pieno stile cajun, il concerto inizia con
"Gallo del cielo", "Love and fear", ..., "Tonight we ride", "Where the
dream begins",
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Jen Gloeckner
supporter di Tom Russell
Il concerto di questa giovane cantante dello Iowa dura solo
30 minuti, come da programma, ma si rivela, per i miei gusti, più
interessante dell'head liner della serata! Si parte da atmosfere
country-rock cantautorali per approdare a sonorità più eteree e profonde
che colpiscono piacevolmente: la ragazza ha classe. Jen infatti si
discosta dal modello country che il pubblico di questa sera si aspetta,
giungendo ad una sorta di psycho folk, validamente supportato dall'abilità
del suo chitarrista solista, e degli altri due componenti del gruppo,
basso e batteria. |